La rugiada di San Giovanni

rugiada-300x225Sai che a Roma… una volta si raccoglieva la Rugiada di San Giovanni?
La festa di San Giovanni (24 giugno), oltre che alla celebre Notte delle Streghe, è legata anche ad altre tradizioni popolari. In particolare molto famosa era la Rugiada di San Giovanni, raccolta proprio la notte della festa del santo.

Per la tradizione cristiana la rugiada di San Giovanni rappresenta le lacrime che Salomè versò dopo essersi pentita di aver provocato la decapitazione del Battista. Durante questa crisi di rimorso, e mentre piangendo la donna copriva di baci la testa mozzata del Santo, un fortissimo vento iniziò a uscire dalla bocca del Battista, fino a spingere in aria Salomè, condannandola a vagare in aria per espiare la sua colpa.

Una versione leggermente differente e più “pulp” ci racconta di una Salomè che, vistasi consegnare la testa di San Giovanni, spinta da un istinto macabro e voluttuoso, si sarebbe chinata a baciarne le labbra esangui. In entrambe le storie comunque, il vento fa finire la regina per aria! Solo che in questa seconda versione, le lacrime potrebbero essere viste, più che come un segno di pentimento (del quale non c’è traccia…), come lacrime di disperazione per il destino che la attende!

La rugiada sembra avere preziose virtù in diversi ambiti: aiuta a realizzare i propri desideri, per cui se un oggetto che rappresenta il nostro desiderio, o la stessa persona desiderata, si coprono della rugiada di San Giovanni, il gioco è fatto! Alla rugiada di San Giovanni viene poi attribuito il potere (fortunatamente oggi non più considerato di grande utilità) di pulire i panni dalle pulci, e anche quello di vivere un anno in buona salute.

Ecco spiegato perché in tutta Italia era tradizione raccogliere la rugiada della notte di San Giovanni. Per procurarsi questo liquido miracoloso si usava stendere un panno sull’erba, per strizzarlo la mattina successiva raccogliendo il prezioso liquido, oppure si raccoglievano le gocce utilizzando un telo impermeabile con un foro centrale: sotto il foro, e possibilmente all’interno di una buca, veniva posto un recipiente in cui andavano a confluire le gocce di rugiada che scivolavano dalla superficie del telo.
Per farsi bagnare dalla rugiada, poi, le persone trascorrevano la notte all’aperto, sui prati.

E dalle proprietà benefiche della rugiada, ha tratto anche origine il detto popolare: “Manco la rugiada de San Giovanni je dà de barba!”, usato in riferimento a qualcuno che non si può più guarire. L’espressione “dare di barba” si riferiva all’usanza di tirare la barba a qualcuno per schernirlo, ma è qui usata anche nel senso di non avere efficacia, non scucire un baffo.

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