Idi di marzo. Rievocazione storica a Largo Argentina - 15 marzoSai che a Roma… alle Idi di marzo del 44 a.C., con 23 (ven-ti-trè!) pugnalate, venne ucciso Giulio Cesare?

Il giorno delle Idi di marzo coincide con il nostro 15 marzo e dal 2004, in questa data, una rievocazione storica a cura del Gruppo Storico Romano ricorda lo storico avvenimento, avvenuto presso la Curia di Pompeo, nell’attuale Area Sacra di Largo Argentina.

Tre scene si susseguono in un’atmosfera sempre più carica di tensione. Si comincia con il Senato riunito alla presenza di Marco Antonio, Catone, Cicerone e tribuni della plebe. Nel corso della riunione, Cesare viene dichiarato nemico pubblico di Roma.

Quindi arriva Cesare. Nonostante l’aruspice Spurinna lo avesse esortato a fare attenzione alle Idi di Marzo, per il generale non c’è nulla da fare. Ventitrè coltellate mettono tragicamente fine alla sua avventura politica e militare. Ad eliminarlo, un gruppo di congiurati capeggiati proprio da Bruto, figlio adottivo del dictator. Con l’assassinio di Cesare termina l’esperienza repubblicana di Roma Antica. 

Nell’ultima scena, il discorso di Bruto e il funerale al Foro Romano, con l’orazione di Marco Antonio che tanta passione ha ispirato a Shakespeare per il suo Giulio Cesare.

A seguire, un corteo funebre raggiungerà la statua di Giulio Cesare per deporre ai suoi piedi una corona di alloro.

ELIVEROMATV (canale 71) trasmtterà l’evento in diretta tv.

Quest’anno (2017), causa lavori, lo spettacolo si terrà nelle immediate vicinanze dell’Area Sacra.

Rigorosamente in abiti storici e con una straordinaria attenzione per la corretta ricostruzione storica e filologica, l’uccisione di Cesare alle Idi di marzo verrà rappresentata per due volte: alle 15.00 e alle 16.00.

L’ingresso è libero e gratuito.

Quando: mercoledì 15 marzo 2017

Dove: Largo di Torre Argentina, ore 15.00 e ore 16.00

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Nel video qui sotto trovi un approfondimento sulle idi di marzo, ovvero il primo incontro del ciclo “Luce sull’archeologia” del 2015 al Teatro Argentina, con il prof. Filippo Coarelli e la dott.ssa Marina Mattei.