Quartiere Coppedè

Quartiere Coppedè. Ph. @emicuratolo

Sai che a Roma… il particolarissimo e onirico quartiere Coppedè è stato spesso scelto come set cinematografico?

Del resto, si mormora che l’architetto Gino Coppedè, per realizzare le sue originali creazioni, si sia ispirato a sua volta alla scenografie di un film, e precisamente “Cabiria”, considerato il più grande kolossal e il più famoso film italiano del cinema muto (1914 regia di Giovanni Pastrone). La sceneggiatura del film, peraltro, fu scritta nientemeno che da Gabriele D’Annunzio.

In molti sanno già che Dario Argento ambientò al Coppedè alcune scene de “L’uccello dalle piume di cristallo” (1970), e che scelse piazza Mincio come sede della Biblioteca filosofica nel film “Inferno” (1980).Ma la vocazione cinematografica di questo piccolo quartiere nel quartiere era già iniziata: nel 1959 Nanni Loy diede il via alla tradizione girando qui alcune scene di “Audace colpo dei soliti ignoti”, con Vittorio Gassman. Fu subito seguito da Mario Bava nel 1962, con “La ragazza che sapeva troppo”. Nel 1974 toccò al film horror “Il profumo della signora in nero”, di Francesco Barilli, seguito nel 1975 dal film Roma Violenta, diretto da Franco Martinelli (1975).  Nel 1976 la casa della Mater Lacrimarum compare ne “Il presagio” del regista Richard Donner. La vocazione “gotica” di queste insolite architetture venne stravolta, almeno per una volta, nel 1973, grazie all’intervento del regista Nando Cicero, con il film-parodia “Ultimo tango a Zagarolo”, ormai un cult della commedia sexy all’italiana. 

In tempi più recenti, e come segnalatoci dall’amica +Sibill A , il quartiere Coppedè, con le sue architetture liberty, ha fatto la sua apparizione anche nelle serie tv “Butta la Luna” e “Valeria Medico Legale” e, a quanto ci dicono, in alcune pubblicità (se per caso sai quali, faccelo sapere!).

E tu hai notato qualche altra scena di film o telefilm girata nel quartiere Coppedè?