Sai che a Roma… passano i secoli, ma certe tradizioni, benché legate alla morte, sono immortali?
Ci riferiamo alla suggestiva e un po’ macabra cerimonia notturna della confraternita dei Sacconi Rossi che ha luogo ogni 2 Novembre presso l’Isola Tiberina.
Il nome ufficiale della confraternita, creata nel secolo XVII, è “Arciconfraternita dei Devoti di Gesù al Calvario e di Maria Santissima Addolorata in Sollievo delle Anime Sante del Purgatorio”.
A Roma però, sono semplicemente i “Sacconi Rossi”, così chiamati per il mantello o sacco rosso con cappuccio che erano soliti indossare. Il loro triste compito era quello di recuperare i cadaveri degli annegati dal Tevere e, se nessuno li reclamava, di dare loro cristiana sepoltura e di pregare per le loro anime.
I Sacconi Rossi dedicavano poi messe di suffragio a quei poveri e sconosciuti defunti nel loro oratorio presso l’isola Tiberina. Ma il tipo di sepoltura era particolare: nel corso del tempo, infatti, il piccolo cimitero sotterraneo dell’oratorio fu completamente decorato con le ossa scarnificate, combinando artisticamente e secondo un gusto squisitamente barocco, le varie parti degli scheletri. Il senso di questa macabra composizione, va oltre il mero gusto artistico, è un senso profondo: similmente alla Cripta dei Cappuccini di Via Veneto, anche qui le ossa dei morti servono come ammonimento e invitano a riflettere sulla transitorietà e caducità della vita terrena, destinata, come lo scheletro, al disfacimento.
Durante il mese dei morti poi, i Sacconi Rossi organizzavano una solenne processione attorno all’Isola Tiberina che si concludeva con il lancio di una corona di fiori in ricordo di tutte quelle persone che avevano perso la vita nel Tevere.
L’ipogeo – ossario, trovandosi allo stesso livello del fiume, era un luogo insalubre anche a causa delle piene, ed era spesso impraticabile. Fu usato fino al 1836 quando, a causa di un’epidemia di colera, papa Gregorio XVI (1831-1846) vietò le sepolture negli Oratori delle Chiese e ordinò di utilizzare esclusivamente il cimitero del Verano. A seguito di ciò, la cripta non venne più utilizzata e la Confraternita perse la sua importanza fino ad estinguersi.
La Confraternita dei Sacconi Rossi si è ricostituita in tempi recenti per iniziativa dell’Ordine Ospedaliero dei Fatebenefratelli.