Renato Guttuso - Caffè Greco (1975) - Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza

Renato Guttuso – Caffè Greco (1975) – Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza

Sai che a Roma…  il Caffè più antico è quello Greco?

Proprio così, il caffè più antico di Roma è l’Antico Caffè Greco, così chiamato in riferimento all’origine del suo fondatore, Nicola della Maddalena. Il caffè, come si legge sulla soglia, esiste almeno dal 1760 ed è non solo il più antico di Roma, ma anche il secondo più antico d’Italia (il primo è il Florian di Venezia): è così antico, in effetti, che l’Italia come la intendiamo oggi, non esisteva ancora (il Regno d’Italia nacque nel 1861 e Roma ne entrò a far parte nel 1870)! E come ricorda una targa posta all’ingresso del Caffè, fin dal 1953 il Ministero della Pubblica Istruzione ha dichiarato questo locale  “di interesse particolarmente importante”. Nel 1806 il prezzo del caffè aumentò notevolmente a causa del blocco continentale imposto da Napoleone. Gli altri caffettieri di Roma, per paura di perdere la clientela, tentarono di mantenere costante il prezzo delle tazze di caffè, mischiando alla preziosa polvere farine di ceci, di soia o di castagne. Al caffè Greco invece si continuò ad usare sempre e solo puro caffè; il prezzo raddoppiò e la tazza diventò più piccola (quella che viene usata ancora oggi): l’aroma inconfondibile del vero caffè, però, decretò il successo definitivo del locale.

Il locale si trova nella centralissima via Condotti, al numero 86, ed entrandovi il profumo del caffè si mischia inevitabilmente con quello della Storia e dell’Arte: al suo interno sono esposte infatti più di 300 opere d’arte e cimeli storici, e le stesse sale, che oggi si presentano nel loro aspetto ottocentesco, sembrano ancora popolate dagli intellettuali, dagli artisti e dalle grandi personalità che negli anni le hanno frequentate, rendendo il Caffè il più importante punto di ritrovo per artisti e intellettuali che si trovavano nella capitale, stabili o di passaggio. Tra i numerosi avventori illustri, possiamo ricordare Hector Berlioz, Buffalo Bill, Vitaliano Brancati, Giacomo Casanova, Gabriele D’Annnunzio, Massimo D’Azeglio, Giorgio De Chirico, Lady Diana, Ennio Flaiano, Nikolai Vasilyevich Gogol, Edvard Grieg, Renato Guttuso, forse anche Giacomo Leopardi (che abitò lì a fianco), Carlo Levi, Aldo Palazzeschi, Cesare Pascarella, Andrea Pazienza, Franz Liszt, Arthur Schopenhauer, Stendhal, Toro Seduto, Renzo Vespignani, Richard Wagner, Orson Welles… moltissimi letterati, filosofi, pittori, scultori e musicisti contribuirono a fare del Caffè Greco il Caffè letterario per antonomasia.

Famosi e suggestivi sono poi i tavoli con marmi antichi, ognuno diverso dagli altri e attorno ai quali i camerieri, rigorosamente in frac, si muovono con la consueta professionalità per servire le specialità della casa.

Antico Caffè Greco

Antico Caffè Greco

Nella celebre sala Omnibus, ogni primo mercoledì del mese, ancora oggi si raduna il Gruppo dei Romanisti, studiosi e accademici specializzati in studi relativi alla Capitale, che dal 1940, ogni anno, in occasione del Natale di Roma, pubblicano i loro lavori nella “Strenna dei Romanisti”.

Tra le varie curiosità, si ricorda che il Caffè Greco ha ispirato il pittore Renato Guttuso, che proprio a questo locale ha dedicato una sua celebre opera, esposta a Madrid (Museo Thyssen-Bornemisza); la Sala Rossa è invece ritratta sulla copertina del 45 giri di Mia Martina “Minuetto/Tu sei così, del 1973. Numerosi sono poi gli aneddoti o i racconti che riguardano alcuni dei personaggi che animavano il caffè: lo scrittore Stendhal (vero nome Henry Beyle) sarebbe giunto nel Caffè alla ricerca del pittore Stefano Forby, che, a quanto gli avevano riferito, gli somigliava moltissimo e che della caffetteria era un abituale cliente. E qui infatti lo scrittore lo trovò, restando però molto male nel constatare quanto il pittore fosse brutto…! Anche su Casanova, ovviamente, c’è un racconto… Si dice che un giorno, quando era un giovane abate, fu chiamato all’interno del caffè dal cardianale Gama, che lì si trovava con alcuni abati. Casanova scambiò per errore un famoso castrato lì presente (tale Giuseppe Ricciarelli, alias Beppino della Maremma) per una donna vestita da uomo. Quando il cardinale Gama, spiegando l’equivoco, glielo presentò, al bel Casanova fu subito proposta una notte di passione, con l’opportunità di poter svolgere sia un ruolo attivo che passivo!

Sulla qualità del caffè e della pasticceria, come è normale che sia in fatto in gusti, ci sono pareri discordanti, ma quello su cui tutti sono d’accordo è che, nonostante i prezzi sostenuti, una sosta all’Antico Caffè Greco sia un’esperienza da fare!

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