Il vulcano raddoppia!

Sai che a Roma… il vulcano di Fiumicino raddoppia?
Dopo l’ormai celebre vulcanetto di fango nato il 24 agosto tra lo stupore e, sì, anche l’ammirazione dei passanti, il fenomeno geologico, che si riteneva si sarebbe esaurito nell’arco di qualche giorno, non solo ha continuato ad espandersi, ma adesso ha addirittura fatto il bis!

Siamo sempre in via Coccia di Morto, e sotto gli occhi attenti degli esperti che ancora stanno monitorando la situazione, ecco che questa mattina, a un paio di metri dal primo piccolo vulcano (inizialmente interpretato come soffione), se ne è aperto un secondo. Ad fuoriuscire dal terreno, ancora gas e fango, ancora quell’odore acre, sulfureo, e un rumore particolarissimo. Al momento si ritiene che che questa seconda bocca eruttiva sia una derivazione della prima, ma, chissà… qui è tutto una sorpresa!

Tra gli scienziati sul posto, anche la vulcanologa Maria Luisa Carapezza, responsabile scientifico dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, secondo la quale il gas, cercando una via di uscita dal terreno, avrebbe scavato e fratturato il terreno originando una seconda apertura.

E’ un piccolo vulcano il soffione di Fiumicino

vulcano-fiumicinoSai che a Roma… ora abbiamo anche un vulcano?

Sabato scorso (24 agosto 2013) è spuntato un soffione nella rotatoria di via Coccia di Morto a Fiumicino. Si era pensato a una sorta di geyser, poi era stato interpretato come una sacca di anidride carbonica. Si è continuato a monitorare la zona e ora, nonostante l’intensità del getto si sia ridotta, il diametro della buca si è allargato: siamo di fronte a un piccolo vulcano, da cui escono anidride carbonica, gas metano e ora anche del fango grigio e denso, mentre l’odore è quello tipico delle zone solforose. In pratica, è la stessa composizione che è cambiata, mentre i getti emessi raggiungono i 3 metri di altezza.

“Vulcanetto di fango”: così lo ha definito Maria Luisa Carapezza, vulcanologa dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia dell’università Roma Tre.

 

Geologi e vulcanologi, insieme ai tecnici dell’Arpa e alla Protezione Civile, continuano a tenere sotto controllo il fenomeno e ritengono che a far emergere questo mini-vulcano possa essere stato uno smottamento del terreno. E chissà cos’altro verrà fuori…

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vulcano-fiumicinoSai che a Roma… sono ancora ignote le origini di un soffione alto fino a 5 metri che si è improvvisamente manifestato, nella notte tra il 23 e il 24 agosto, nella zona di Fiumicino?

Siamo in via Coccia di Morto a Fiumicino, presso l’Areoporto Leonardo Da Vinci, al centro della nuova rotatoria. Tre squadre di tecnici, l’Arpa Lazio e il nucleo speciale Nbcr (Nucleo Rilevamento Batteriologico e Chimico) dei Vigili del Fuoco sono al lavoro già da qualche ora, nel tentativo di comprendere l’origine di questo geyser e interromperlo. L’odore emanato è forte, simile, a quanto riferiscono i residenti della zona, allo zolfo. L’amministrazione comunale parla di “fenomeno naturale” dovuto a una sacca di anidride carbonica. Effettivamente, dopo i primi timori che potesse trattarsi di esalazioni nocive, specie se respirate da vicino e per un tempo prolungato, sembra che questi soffioni derivino da una sacca di anidride carbonica, con idrogeno solforato e una piccola percentuale di gas metano.

Aggiornamento:Sembra ormai accertato che le esalazioni non siano costituite da biogas, come riportato invece in precedenza da alcuni giornali (e anche da noi…), ma di gas di origine profonda.
Il fenomeno si sta esaurendo, e in ogni caso, continua il monitoraggio dell’area.
Del tutto improbabile l’ipotesi che a favorirne la risalita possano essere stati i carotaggi (campionamenti di terreno prelevati in profondità) effettuati nei giorni scorsi e funzionali alla progettazione di un contestatissimo sottopasso del Tevere. Piuttosto, sembra che le emissioni possano essere state facilitate da lavori, effettuati proprio nella rotonda, per la messa a noma di alcune condutture dell’Italgas e nel corso dei quali si sono compiute perforazioni piuttosto profonde.

Continua intanto l’osservazione degli esperti, mentre all’equipe si sono aggiunti anche i vulcanologi Franco Barberi e Marcello Caparezza.

Aggiornamento 26 agosto: Continua ad essere monitorata la fuoriuscita di gas al centro della rotatoria di via Coccia di Morto: l’area è stata transennata e una recinzione coprente alta circa 2 metri evita che i curiosi, passando, possano causare rallentamenti al traffico. La fuoriuscita di gas si è ormai notevolmente ridotta, ma i controlli e la presenza di Vigili urbani e Protezione Civile si protrarranno anche nei prossimi giorni.